San Giovanni - Tradizioni della Settimana Santa

Delle numerose tradizioni testimoniate per la Settimana Santa morbegnese è sopravvissuta la costruzione del grandioso catafalco ligneo al centro della chiesa. Documentato per la prima volta nel 1737, forse realizzato su disegno di Pietro Ligari, il catafalco si presenta come un tempietto che si erge da un’alta piattaforma ottagonale, a cui si accede per mezzo di quattro ampie scalinate, con balaustre che accentuano l’effetto scenografico dell’insieme. Quattro coppie di colonne, disposte in diagonale rispetto agli scaloni, poggiano su quattro basamenti dai profili a volute, e sono collegate tra di loro da quattro pendoni arcuati, con medaglioni al centro che riportano citazioni bibliche riferite alla Passione di Cristo. Dagli architravi si elevano quattro falde dall’andamento curvilineo concavo e convesso, che si concludono con un capolino sormontato da una nuda croce, dalle cui braccia pende il sudario.

Il catafalco, della Confraternita del SS. Sacramento di S. Pietro, si erige la sera del lunedì Santo; su di esso si celebra il rito del Giovedì Santo; vi si depone poi l’urna settecentesca col Cristo Morto. Da qui parte la processione serale del Venerdì Santo, quando l’urna è scortata dai Vigili del Fuoco di Morbegno in uniforme ottocentesca. Dopo la processione il catafalco viene smontato nella stessa serata.

Molto più ricche le tradizioni fino alla metà degli scorsi anni Cinquanta, quando, secondo la liturgia prima della riforma di Pio XII, la Resurrezione si celebrava il mattino del Sabato Santo.

Il giovedì sera la popolazione, per lo più a gruppi famigliari, si recava alla visita dei sepolcri eretti in tutte le chiese; la processione del Venerdì Santo si svolgeva al pomeriggio; il fuoco santo del Sabato mattina consisteva in un grande falò eretto al centro di piazza S. Giovanni. Al suono delle campane annuncianti la RESURREZIONE ci si bagnava gli occhi.

Ancora più complessa la tradizione ricordata da Guglielmo Felice Damiani in un articolo dell’aprile 1900, ripubblicato su Le Vie del Bene del febbraio 1993 (“Tradizioni della Settimana Santa evocate da G.F. Damiani”).

Il catafalco si costruiva in tre giorni, a partire da dopo i Vespri della Domenica delle Palme; il Giovedì Santo vi si adorava l’Eucarestia, il venerdì diventava “sepolcro glorioso”. Oltre alla processione pomeridiana del Venerdì Santo, si svolgeva un’altra processione il Giovedì sera, già semplificata ai tempi del Damiani. Era probabilmente ciò che rimaneva di una più antica “Sacra Rappresentazione”, come spiega lo stesso scrittore: “i confratelli incappucciati escono di chiesa su l’imbrunire e tra le due file si allineano i ragazzi che reggono alte lanterne, rivestite di carta, col lume dentro. E le carte, dette misteri, portano dipinti a vivaci colori i simboli della Passione, che appariscono con assai bel effetto, illuminati come sono dalla fiaccola interna. In coda, ai miei tempi, veniva tra i confratelli e il clero in cotta e stola, un uomo vestito di rosso, a piedi nudi, coronato di rovi, recante su le spalle una croce immensa e intorno a lui quattro o cinque bravacci camuffati da giudei, armati fino ai denti, che facevano risonare a tratti strepito d’armi e di catene. E il poveretto trasfigurato da Cristo cadeva, lungo l’interminabile visita alle sette chiese, tre volte per via, mentre clero e confratelli salmodiavano cantando il Miserere.

”Circa quattrocento pezzi di legno da assemblare, centoventi quintali di peso in totale, viene montato in una manciata di ore da circa 30 volontari, membri delle due confraternite morbegnesi. Una volta all'anno i due "rivali" si riappacificano per l'impresa comune.Esso consiste in un altare in legno dipinto di otto colonne e quattro scalinate che viene posto al centro della chiesa. Pare che venne eseguito sulla base di precisi disegni di Pietro Ligari. Attualmente è l'unica struttura di questo tipo che si conservi in Lombardia, ultimo esempio di religiosità teatrale tipica dell'era barocca (è presente una struttura simile a Chiavenna, più piccola, la quale rimane montata tutto l'anno all'interno della chiesa di San Rocco). Un vero gioiello artistico che attira curiosi ed estimatori. Il montaggio e lo smontaggio di questa opera è diventato per i morbegnesi un evento vero e proprio.

I costruttori seguono nel montaggio le lettere consequenziali che aiutano ad assemblare i pezzi.

Nella serata di lunedì, la parte più scenografica del montaggio quando con un arganello sono state calate dalle balaustre dei matronei i pezzi del tetto. Il catafalco una volta montato misura 18 metri dal pavimento alla punta, tutto questo lavoro sarà smantellata tra venerdì notte e sabato mattina dopo che la centenaria struttura avrà svolto i suoi compiti liturgici: scenario per la "Coena Domini" di giovedì sera e la posa della bara di cristalla della Passione venerdì