Museo del Tesoro dell'Assunta

IL CAPITOLO

Nell’antico fabbricato che si prolunga a est del santuario della Beata Vergine Assunta, il pian terreno, coi restauri conclusi nel 1999, è stato ricondotto alla sua condizione originaria, che lo vede formato da un ampio locale ricoperto da tre crociere e da un vano più ridotto ricoperto da una crociera. Sulla parete verso la chiesa sono venuti alla luce due grandi affreschi raffiguranti due santi legati alla fondazione delle confraternite dei “battuti” o “disciplini” nel tardo medioevo: il domenicano S. Vincenzo Ferreri, con la scritta “HOC OPus FACTUM FUIT 1503” e il francescano S. Bernardino da Siena con tre battuti inginocchiati in preghiera. Il capitolo, un tempo destinato alle riunioni liturgiche e assembleari della confraternita (ma anche utilizzato come caserma o lazzaretto a seconda delle impellenze, fino alla prima guerra mondiale) è ora organizzato come piccolo museo degli arredi e oggetti d’arte del santuario. Alle pareti trovano posto diverse tele, fra cui tre grandi con il Martirio di S. Lorenzo (compatrono della chiesa), il Martirio di S. Prospero (soldato romano, il cui corpo è collocato sull’altare laterale di sinistra) e l’Incoronazione della Vergine. Due stendardi, croci processionali e lampioni, il prezioso trono ligneo processionale settecentesco, diverse cartegloria (ora non più in uso), angeli portalampade in legno intagliato, un sarcofago dipinto, un tronetto per l’esposizione eucaristica, oltre ad alcuni dei numerosi reliquiari artistici, tra cui quattro busti di legno dorato. Interessanti alcuni reperti rinvenuti nel corso dei restauri, come una pietra tombale con scolpita in bassorilevo la figura di un confratello in preghiera, con abito e cappuccio, mentre regge il flagello, strumento per la “disciplina” (autoflagellazione). Il tutto è illustrato da apposite didascalie appese alle pareti, e contribuisce alla conoscenza della pietà liturgica e popolare delle generazioni che ci hanno preceduto.